Inserito: 5 Gennaio 2018
Più sicurezza urbana a Pescaglia grazie alla collaborazione dei cittadini per la prevenzione di furti, truffe e reati simili. È questo l’obiettivo del servizio “Insieme, più sicuri” cui il Comune darà il via nei primi mesi del 2018. Al centro dell’iniziativa ci sarà la creazione di gruppi Whatsapp suddivisi per frazioni o zone che saranno gestiti dall’amministrazione comunale assieme alla polizia municipale. I cittadini che vi si iscriveranno potranno inviare segnalazioni sulla presenza di persone e veicoli sospetti oppure sulle situazioni di potenziale pericolo. In questo modo tutti gli altri partecipanti al gruppo saranno informati e il Comune e la polizia municipale avranno la possibilità di approfondire la segnalazione.
“Con questo servizio vogliamo accrescere il sentimento di comunità della popolazione – commenta Massimiliano Bernardini, vice sindaco con delega alla sicurezza -. Per aumentare la sicurezza oggi è quanto mai importante che i cittadini siano chiamati ad accrescere il proprio senso civico collaborando in maniera costruttiva con le istituzioni. Utilizzando uno strumento ampiamente diffuso come Whatsapp creeremo delle reti che risulteranno rilevanti per la prevenzione di reati verso i quali c’è una particolare sensibilità sociale. I gruppi miglioreranno anche la consapevolezza dei cittadini, perché questi saranno informati sulle eventuali situazioni che si dovessero verificare. ‘Insieme, più sicuri’ naturalmente non sostituirà in alcun modo il grande lavoro che le forze dell’ordine svolgono sul territorio ma, anzi, sarà un supporto per una loro più efficace azione”.
Il servizio “Insieme, più sicuri” sarà avviato dopo che l’amministrazione comunale avrà definito tutti i dettagli del funzionamento. Nel frattempo nei giorni scorsi la giunta ha approvato un atto di indirizzo, cui seguirà un regolamento. Il Comune, infatti, vuole definire una modalità di utilizzo dei gruppi Whatsapp volta al solo invio di informazioni utili per la sicurezza urbana. Saranno quindi vietati alcuni comportamenti come l’attivazione di forme attive di controllo, quali ronde e pattugliamenti, la diffusione di “fake news”, scrivere con un linguaggio offensivo, diffamare persone e l’uso del servizio per la discussione tra gli iscritti.