Inserito: 18 Agosto 2017
Rimane in vigore l’ordinanza che dallo scorso 24 giugno vieta gli sprechi di acqua potabile in tutto il territorio comunale. Il perdurare delle scarse precipitazioni e i maggiori consumi legati al caldo, infatti, stanno sempre più mettendo in crisi le risorse idriche.
Le zone dove è stato innalzato il livello di guardia sono quelle di Pescaglia capoluogo, Piegaio – Trebbio, Fondagno, tutta la Val di Turrite e Monsagrati Alto – Bozzano. Qui i serbatoi dell’acquedotto stanno registrando delle problematiche. Proprio per questo a Pescaglia capoluogo, Bozzano, Monsagrati Alto, Stringari e località Rosso dalle ore 22 di oggi (venerdì 18 agosto) alle ore 7.00 di domani (19 agosto) e nei giorni successivi con gli stessi orari potrebbero verificarsi fenomeni di mancanza di acqua o cali di pressione.
La situazione è costantemente monitorata da Gaia spa assieme all’amministrazione comunale ma se non ci sarà un’inversione di tendenza, sia meteorologica sia negli utilizzi da parte degli utenti, nelle prossime settimane potrebbero essere presi ulteriori provvedimenti.
“Invito tutti i cittadini a fare un uso razionale dell’acqua e a rispettare l’ordinanza – spiega il sindaco Andrea Bonfanti -, La situazione che stanno attraversando alcune zone delle nostre valli pone la necessità di una particolare attenzione. Purtroppo, come in tutta la Toscana e in altre regioni d’Italia, a breve non sono previste precipitazioni tali da poter risolvere questa criticità. Ecco perché è quanto mai necessario essere previdenti e usare con parsimonia la preziosa risorsa idrica. Non vorremmo arrivare a dover prendere misure più severe”.
L’ordinanza stabilisce che è vietato utilizzare l’acqua potabile delle fontane e dell’acquedotto ad eccezione di scopi alimentari, dei servizi igienici e degli altri impieghi ordinari domestici.
Il provvedimento proibisce anche di applicare tubi di gomma o altro alle bocche delle fontane allo scopo di convogliare l’acqua. È inoltre vietato utilizzare l’acqua dell’acquedotto per scopi irrigui connessi con attività produttiva o per annaffiare orti, giardini e impianti sportivi. Ci sono anche altri divieti, tra cui quello di usare l’acqua dell’acquedotto per riempire piscine private ad eccezione di quelle pubbliche o private destinate ad un’utenza pubblica, ad esempio quelle inserite in strutture alberghiere, agrituristiche o ricettive. È comunque necessario concordare modalità e tempi di riempimento con Gaia spa, gestore del servizio idrico integrato.
A chi non rispetta queste disposizioni Gaia addebiterà 250 euro nel caso di usi impropri, 500 euro per prelievi abusivi e 350 euro in caso di manomissione dell’impianto del gestore, fino alla disattivazione dell’erogazione, senza obbligo di preavviso.