Inserito: 15 Febbraio 2024
Scuola Secondaria I grado Puccini di San Martino in Freddana (Pescaglia) (LU) - 3S "Scuola non a tutti ma per tutti. L’istruzione nel mondo e i “nei“. I problemi di fronte ai quali la didattica si deve fare largo per arrivare veramente a tutti.
Andare a scuola non è una cosa scontata, è un “dono”. La scuola non è uguale per tutti, ci sono posti nel mondo in cui è diversa da quella nostra. Noi siamo abituati a svegliarci la mattina per poi andare in macchina o in bici, ma per esempio in Africa i bambini si svegliano prima del sorgere del sole, perché in alcuni continenti ci sono pochissimi mezzi per portare i figli a scuola, quindi i genitori li mandano a piedi anche se sanno dei rischi che possono correre i loro figli, attraversando molti territori senza strade e pieni di pericoli e loro impiegano molto tempo ad arrivare.
Anche in parecchi altri Stati del mondo esistono bambini che non hanno il diritto all’istruzione, forse perché sono di famiglia povera o i genitori vogliono che vadano a lavoro per guadagnare qualcosa.
Una delle cose più gravi è che in alcune zone la scuola è aperta solo ai ragazzi o alle persone ricche e questa cosa succede per esempio in Afghanistan e in Pakistan.
Troppi pensano che le bambine debbano restare a casa per svolgere i lavori domestici, ma questa cosa non è giusta, perché le ragazze non sono inferiori ai ragazzi e hanno diritto all’istruzione. Una delle persone che ha combattuto molto per questo diritto alle bambine è Malala Yousafzai che nel 2014 ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace. Un possibile rimedio a questa ingiustizia può essere il valore mondiale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in cui si dice che ad ogni individuo va garantita almeno l’istruzione primaria gratuita e i diritti hanno lo scopo di proteggere, mantenere l’unione tra le persone, dare loro delle possibilità di lavoro e di un futuro.
I diritti umani, riguardanti l’adolescenza, sono di sicuro tra i più messi in discussione, in quanto non sempre vengono rispettati in varie parti del mondo. Il tasso di analfabetismo cresce ogni anno e di conseguenza i problemi dei paesi piú poveri rendono l’apprendimento scolastico sempre più difficile. A parer nostro questo argomento non deve essere trascurato, perché si rischia un decadimento generale della società, anche della nostra. Non vogliamo un mondo dove domina l’ignoranza e di conseguenza è presente anche il problema dell’aumento delle guerre. Vorremmo un mondo pacifico, dove possiamo impegnarci attraverso il raggiungimento dei nostri obiettivi, divertendoci senza pericoli, seguendo le nostre passioni e idee. E l’istruzione diventa così anche un bellissimo strumento di pace a cui tutti i bambini e i ragazzi, di tutti i Paesi del mondo, devono poter accedere.
Quali sono secondo lei i problemi scolastici di un piccolo comune? “I problemi scolastici di un piccolo comune – risponde il sindaco Bonfanti – sono legati principalmente al ridotto numero di iscritti, però questo fatto consente una didattica migliore in quanto il tempo che i docenti possono dedicare ad ogni alunno è maggiore e di miglior qualità che in una classe con un numero elevato di alunni. Possiamo affermare che i problemi sono legati alle questioni burocratiche e non alla qualità dell’insegnamento che, a mio avviso, è l’aspetto più importante“. Secondo lei le scuole con un basso numero di alunni andrebbero unite ad altri istituti? “Io sono favorevole al mantenimento dell’autonomia in quanto più si riesce a legare la scuola al territorio, più si rafforza il legame di chi quella scuola la frequenta con quel territorio. Va detto che comunque l’unione con altri istituti può avere anche aspetti positivi, ad esempio di avere maggiori possibilità di confronto tra colleghi“.
Che soluzione ci può essere per i bambini che vivono in posti lontani dalla scuola? “Va premesso che le fusioni tra Istitutinon comportano la chiusura di scuole, pertanto la distanza dalla scuola rimarrà la stessa anche dopo la fusione. Per i bambini che stanno più lontani dai plessi scolastici l’obiettivo è quello di offrire un servizio di trasporto il più efficiente possibile“.
Dove andranno gli insegnanti delle scuole più piccole in caso di chiusura della scuola? “Con le fusioni non chiuderà alcuna scuola. Gli insegnanti confluiranno nel corpo docente del nuovo Istituto Comprensivo, frutto della fusione e potranno continuare ad insegnare nei plessi dove già erano in precedenza“.
I CRONISTI IN CLASSE
Hanno realizzato questa pagina di giornale gli alunni della Classe terza dell’Istituto comprensivo Puccini di San Martino in Freddana (Pescaglia): Diego Bertoni, Martina Bertozzi, Melissa Cortopassi, Federico Della Santa, Sara Makhlouf, M.M., Giacomo Paolinelli, Nina Pardini, Francesco Paterni, Alessia Pellegrini, Leonardo Massimo Pellegrini, Jenny Perfetti, Dennis Rocca, Tommaso Talenti, Kevin Vecoli, Nicolas Vecoli.
Vignetta: M.M., Nina Pardini, Docenti tutor: Alessandra Trabucchi, Marco Marradi Dirigente scolastica: Teresa Monacci